Filosofo italiano. Fratello di Giulio,
insegnò Filosofia morale a Palermo (1902), Filosofia teoretica a Bologna
(1906-36); partecipò alla direzione della rivista "La
letteratura" (1885-1901) e diresse "La gioventù
italiana" (1909-10), di cui fu anche fondatore, e la "Rivista di
filosofia" (1923-28). Allievo di A. Ardigò, ne sconfessò, in
seguito, l'impostazione positivistica e il determinismo naturalistico, in nome
della libertà e della fede. Fu socio nazionale dei Lincei (1947). Tra le
sue opere, citiamo:
L'esistenza e l'anima (1930);
L'infinito e il
divino (1951) (Torino 1866 - Padova 1958).